sabato 1 settembre 2012

Lezione Di Storia

Per gli appassionati di storia, riporto qui sotto l`evoluzione del volo libero partendo dal presupposto che come per molti piatti apprezzati in tutto il mondo esistono diverse correnti di pensiero!
Dopo la seconda guerra mondiale, l'ingegnere italoamericano Francis Melwin Rogallo brevettò un'ala flessibile, detta appunto "ala Rogallo". Rogallo, tecnico della NASA, era intento però a realizzare un paracadute per l'atterraggio morbido di veicoli e satelliti di ritorno dai voli spaziali. L'ala fu ampiamente sperimentata, ma non fu mai utilizzata pienamente per uso militare o spaziale ed alla fine abbandonata.
Giugno 1978 G. Bosson ai comandi, J.C.Betemps
controlla la vela, il paracadute è un Parafoil
Qualche tempo dopo l`idea venne ripresa ma l'idea geniale fu però quella di adattarla al volo umano, attaccandoci sotto un pilota. Inutile dire che le prime ali erano molto diverse dalle attuali e anche molto più pericolose, sopratutto i botti per terra erano più letali. Del resto si era agli esordi e molte conoscenze sono arrivate solo più tardi, con l'esperienza e gli studi dei primi “pionieri”. Una volta risolti i più gravi problemi di sicurezza il nuovo sport ha visto aumentare costantemente il numero di praticanti anche se il volo libero "viveva" in una sorta di anarchia normativa che ne ha penalizzato la diffusione. 
Siete ancora svegli? Continuiamo!
La rivoluzione è del 1990. Arrivano delle regole certe per le scuole (che ancora oggi, pur vetuste, sono di riferimento per molti paesi europei) ed è subito un successo, complice anche l'arrivo di un nuovo mezzo volante: il parapendio. Si tratta anche qui di un “adattamento”: alcuni intrepidi piloti francesi avevano cominciato ad usare i paracaduti da lancio per scendere dalle montagne. La grande praticità e leggerezza del mezzo ne ha decretato l'immediato successo: era (ed è) impossibile trovare una macchina volante più semplice, leggera, trasportabile e facile da pilotare. Con l'aumento vertiginoso dei praticanti sono cresciuti anche gli investimenti delle ditte specializzate e di conseguenza i mezzi si sono rapidamente evoluti. Nel 1989 fare pochi minuti di volo in parapendio era un sogno. Già nel 92 si passavano agevolmente le 3-4 ore di permanenza in aria. Dopo il boom dei primi anni Novanta il fenomeno si è stabilizzato. Le prestazioni dei mezzi sono cresciute in maniera più discreta e molta attenzione è stata rivolta all'aspetto sicurezza. Sono comparse le protezioni dorsali sugli imbraghi e molti accorgimenti tecnici sulle vele per renderle sempre più sicure. Gli zaini sono cresciuti di conseguenza e ora pesano una ventina di chili, ma ne vale la pena. Esistono comunque attrezzature specifiche da paralpinismo che utilizzano materiali speciali e pesano meno di 10 kg. Anche il numero di nuovi praticanti ha seguito questo trend e dopo una piccola crisi intorno al 2000 ora in Italia iniziano a volare circa 700 persone all'anno. I praticanti totali sono stimati tra i 5 e i 7 mila.
The End!
Ps: Vi lascio un link dove poter approfondire in maniera più dettagliata l`argomento! La Folle Storia

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Marco